■%S Così è descritta nel 1840 : Da un albero di questa specie che ancora ai tempi nostri pomposamente vegetava nelle vicinanze, anzi nell'attigua contrada di simil nome (era anche un’ androna), la quale viene troncata da quella della Stranga vecchia (ora corso Garibaldi) non lungi dalla piazza dello stesso nome. Trovasi al di là del ponte sul torrente maggiore detto Klutsch in vicinanza dell'uffizio delle gabelle civiche. OMBRELLE (via delle), da via delle Beccherie a Piazza vecchia. Quella stradina, che intralciata da un sottopassaggio, tu la prima ad ospitare un ombrellaro, Giacomo Malgarini, qui venuto nel 1700 da Brescia, che vi piantò bottega. Prima chiamavasi Civrani, poiché Andrea Civrani, qui venuto dall’Istria, si aveva fatto costruire per sua dimora la casa che ha quel portico, dove questo antico patrizio ebbe 23 figli (11 maschi e 12 femmine), tutti nati ed allevati sani e forti in quella stretta via! («Curiosità Triestine» - Generini, 1884). OPICINA, villa del Territorio, con le frazioni Sottomonte e Obelisco (Poggio reale). Strada nuova di Opicina (Guardiella). Strada vecchia di Opicina (Cologna e Roiano). Nella cortese critica, che 1’« Osservatore Triestino» del 20 Agosto 1918, fa alla precedente pubblicazione del «Compendio dì notizie su denominazioni delle località e strade di Trieste », tipografia Caprin, 1918, è detto : ... Za forma Opicina non ha fondamento alcuno, che in tutte le pubblicazioni ufficiali del Comune di Trieste fino al 1860 si trova sempre la forma Opchina, nella quale il « eh » è una vecchia grafia slava in luogo dell’odierno « c ». Ciò è vero, ma è certo che sempre si è cercato d’italianizzare tanti nomi che risultavano ostici alla pronuncia dei triestini, e che anche in molti casi si reagiva ridonando nomi che erano stati ridotti a grafìe slave e tedesche. Così dal cognome di Padrichiar, l’avevano ridotto in Padric, e per reazione in Padriciano, ed in altri casi ancora. Nella guida del 1840 è notato « Optschina », e negli annali del 1780: Costruzione di locanda in Opchiena a spese del Comune; e nelle carte militari austriache è segnato Obcina. Venne la redenzione, e così con Regio decreto 29 Marzo 1923, N. 800, venne dato ufficialmente il nome di « Villa Opicina » e pure alla stessa data, alla fermata della piccola ferrovia, da Obelisco, quello di «Poggioreale ». 126