210 gistero si squisito, sì vario, sì ricco, sì insolito. Non so quante volte ella, si domandasse sul palco, e quant’ ella rendesse il saluto che fragoroso e insistente a lei si volgeva dalla platea, dalle logge, dall’intero teatro. Con tale confronto, era agli altri difficile il sostenersi; pure abbastanza festose furono le accoglienze fatte e al Romani, come autore della fortunata composizione, e come attore, nella parte di Frollo, ch’ei rappresentò con ingegnoso e conveniente artifizio, e al Pallsrini in quella di Pietro, e al Rossi ed al Pìccoli, in quelle di Febo e di Quasimodo. Lo spettacolo è posto in iscena con ricchezza e buon gusto : la pittura coronò con le felici sue ispirazioni quelle del coreografo, e il Bertoìa ne colorì alcune tele d’ottimo effetto. La reggia in somma è degna della, regina; e se noi non facemmo prima atto di buon vassallaggio col darne fresche fresche le nuove, egli è che l’Elssler, sulla immaginazione e sul cuore potente, ben diletta, consola, rapisce, non può ancora recare salute alle genti.