286 lo lascia bouamente fuggire : e simili meraviglie, da trattenere forse i bambini, ma non da sperarne l’applauso e il diletto d’una società sì intelligente e sottile, qual è quella che si aduna alla Fenice. E peggio ancora, se pur è possibile, si dee dir dei ballabili. La povera Gi-•psy camminava veramente zoppa da tutti e due 1 piedi, ed alla nullità del soggetto rispondeva quella de’ passi. Il ballo fu quindi dato iersera in epilogo, e la Milesi, giovane allieva della nostra scuola, ci sostenne la parte della fulminata ballerina ; non senza grazia, e con qualche applauso, massime in un passo a tre composto dal Carey, ballerino di gran forza, e in un altro a due, dov’ella imitò felicemente alcuni passi divenuti già celebri. Ora, per parlare dell’opera del maestro Malipiero, a lei nocquer più cose. E prima di tutto, parve ardire soverchio in un giovine, che appena comiucia, misurarsi in quel seggio, Bui quale in tal sera spesso non ressero i più provati e chiari maestri, e ciò non gli dispose gli animi a troppo favore; quantunque a sua giustificazione potesse valere, che s’egli, conscio de’ lunghi e severi suoi studii, acceso dalla sacra fiamma dell’arte, ebbe il naturai desiderio