287 di prodursi, a lui non rimase però la scelta del momento. Ne all’opera giovarono gran fatto i cantanti. Senza toccare del vario loro valore, nessuna delle voci degli uomini ha un proprio e deciso carattere. Tutte stranamente insiem ai somigliano, tanto da scambiarle, a prima giunta, 1’ una per l’altra, e creder basso il tenore, baritono il basso, tenore il baritono. La quale indecisione e analogia di suoni doveva necessariamente influir sulla musica, e darle [ non so qual colore uniforme, poiché ad essa mancava la condizione indispensabile al buon effetto, anzi all’essenza dell’armonia, la varietà degli elementi. Questo difetto si nota appunto ne’ pezzi d’insieme, scritti pe’ tre registri indicati, quando all’incontro meno scolorati e più vivaci sono i canti della donna e dei cori; e nessuno potrà certo negare che i motivi della cabaletta nella cavatina dell’ Hayez, quelli della sua romanza e dell’aria, non sieno d’una vera vaghezza. Il coro e il finale dell’atto secondo hanno egualmente un leggiadro concetto, svolto con arte finissima nel vario lavoro delle masse, assai lodato da imparziali e provetti maestri ; poiché tutti i maestri non si dimenticarono d’essere stati giovani un dì e