289 no dimentica i proprii giuramenti di moglie, non appena rivede l’antico suo amante, e ne fa altri di ben diversa natura. Ella non solo ama ed è riamata, ma gode in saperlo, e come l’ode, vuole riudirlo, e non ancora contenta, se lo fa un’altra volta ripetere. Invero questa Margherita è ne’ suoi desiderii insaziabile ! Un altro singoiar personaggio è quel cupo Mesa, eh’ ha la disgrazia d’innamorarsi da sè e medita del continuo delitti, poi, per disfarsi del più pericoloso rivale, gli mette in mano la spada, e il fa vincitore. Alberigo è della più ingenua schiettezza; intima suoi ordini, ma ha cura di spiegarne tosto i motivi, e sorprendendo gli amanti, lor grida: Olà fermati. Ho d’uopo Di lacerarvi V anima. Onesto desiderio, e più candida dichiarazione! L’opera è sostenuta principalmente dal-l’Hayez, che canta non si saprebbe dire con quanto di soavità e di dolcezza, così pe’modi, che per la stessa qualità della sua voce. Nel-l’aria in ispecie ella fa cose d’ una delicatezza e perfezione mirabili. L;i sua azione, come il suo canto, è graziosa, composta, nè si saprebbe chiederle se non un po’più d’energia e di calore. L’espressione è invece la dote più bella IX <9