uuiw e msmuante di tenore, egli unisci limpidissima pronunzia ed una vivace e inte. ligente espressione ; onde, quand’ egli canta de’ possenti e magnanimi figli della sua patria, si significativo è 1’ accento con cui aiuta la parola, che ne rappresenta quasi al pensiero le immagini. Cosi perfetta come l’espressione non è per altro la scuola, e nel duetto di sopra citato, quantunque ne esprimesse abilmente il grazioso motivo, pur non tenue sempre a freno la voce, e mandò alcun grido incomposto. ?e a questi luoghi s’aggiunga il finale dell’ atto secondo, cantato con bella unione, e con la gradazione di piani e di forti, eh’ è nell’ indole di quella musica, tutto il resto passò, quanto ad esecuzione, inosservato, quando non mosse disgusto. All’ opera è unito un ballo, non del gran genere, ma d’un genere assai ragionevole, che si comprende senza il soccorso del libro ; qualità tanto più da lodarsi, che si stimò inutile di dar questo aiuto all’ intelligenza dello spettatore, e se n’è risparmiata la spesa. 11 fatto è semplicissimo, e si fìnge avvenuto a’nostri dì, e propriamente ad Algeri. Un uffiziale francese, di cui non abbiamo l’onore di conoscere il nome,