377 e regolari come il solito, più che il solito forse, nè vi fu dissentimento di sorta. La concordia regnava nella moralissima sala ; e le logge, con edificazione generale, presentavano altrettanti esemplari quadretti di famiglia, dove, con la più legittima pompa, le belle spiegavano tutti i tesori de’loro vezzi e de’loro ornamenti, che facevano vago ed elegante il teatro. Le. faccende non andarono in modo diverso in sulla scena. In generale, non si destarono grandi entusiasmi; ma l’opera fu accetta: fu passabilmente accetto anche il ballo, meno la fine, che per verità turbò alquanto la calma e la pace, con cui era stato accolto in fino allora. Ma e’ si vuol fare un passo dopo 1’ altro, e non anticipiamo gli eventi. L’ opera, o a meglio dire il libretto, ha questo discapito, che in esso i fatti, un po’in vero strani, s’ aggruppano, s’ affastellano così gli uni sugli nitri, da togliere il respiro a chi deve seguirli con 1’ attenzione. Per restringere nelle misere angustie d’ un dramma per musica il gran quadro del dramma shakspiriano, si dovette di necessità passar sopra a molti accidenti accessorii dell’azione che valevano a prepararli, o a renderli verisimili; si perdette-