354 generoso splendore, da crederci a un tratto trasportati a que’tempi, quando l’umanità non era forse in tanto progresso, rna aveva ideo più magnanime e grandi, che non sono le nostre, un tantin più ristrette. E veramente, quando la tenda ingegnosa disparve, e s’aperse la vista di quella scena sì meravigliosa e nova, quaudo si scorse quella gran turba di popolo, che in abito così vario ed acconcio occupava la gran scena, e formava lo stabile coro, non si potè non ammirare; e questo sentimento fu appunto dall'intero uditorio manifestato co’segni del più vivo entusiasmo. La tragedia recitata da Gustavo Modena co’ più periti della compagnia Cnlloud, non sortì però un certo effetto. Edipo re aveva perduto per viaggio la voce; prima che cieco, e’si fè qu.'isi mutolo, e veramente affiocato. Fra le tante sue disgrazie, questa non gli era stata dall’ oraeoi predetta, ma poteva di leggieri indovinarsi; poiché uno non è sempre impunemente il Campanaro di Londra, o Giacomo I.° innanzi d’essere Edipo. Per validi e potenti che sieno i polmoni non sono'alfine di ferro: si logorano o s’ammalano, e conviene, almeno in certi incontri, rispettarli. Per tale disavventu-