131 cose di questo la virtù di que’ piedi somiglia. Quell’arte, quella perfezione di passi son senza esempio, come non hanno comparazione veruna. Direste eh’ ella co’ piedi disegna ; che musica, sì perfetto n’ ò il ritmo, sia la sua danza, eh’ ella voli, come portata sull’ ali, così leggiera si muove, e ancor nel concetto rimarreste di qua dal vero. Ciò che in lei maggiormente s’ ammira è la grazia spontanea de’suoi passi, quella compostezza della persona, che non lascia apparire il più lieve sforzo dell’arte. Parrebbe che 1’ alto fosse un movimento naturai delle membra, con tal sjcurezza ella trova sempre il difficile equilibrio ; così signoreggia ed arresta ad arbitrio, nell’ istante dalla nota voluto, la legge del moto. In questo il suo magistero è sublime e si lascia appena indovinare. Nella Caccia di Diana, ella, se pur è possibile, andò ancora piti lungi. Qual leggierezza 1 che forza ! che copia di passi ! A che leggiadri atteggiamenti si compose ! In quelle vesti eli’ acquistò non saprei qual nuovo lume, qual grazia perfetta, tanto che 1’ entusiasmo del pubblico non conobbe più limiti. La gente pareva come uscita di senno, e quasi non bastassero le mani e la voce al