30. V. Reminiscenze del Carnovale (*'. Diciamocelo all’orecchio: il Carnovale non sostenne quest’ anno 1’ antica sua riputazione. E’ fu men allegro, men vivace del consueto; lo disturbaron da prima i freddi, i venti, le piogge; lo tenne negli ultimi giorni in soggezione la straordinaria illumi.naz.ion della Piazza, la quale, mettendole troppo in luce, conte-nea le persone, se forse il popolare'tripudio non fu da qualche altra men lucida cagione frenato. Ad ogni modo, egli è vero che il gusto delle maschere si va più sempre perdendo. ■ Come tante altre, quella moda è passata : i volti si compongono, si nascondono- ancora; ma non han più bisogno delle bautte ; le bautte, parto un tempo sì. indispensabile del corredo d’ogni momo per poco di garbo, che nel benigno loi* manto copersero tanti misteri, protessero tanti teneri intrighi, e dieder ne’romanzi soggetto a sì lugubri storie di maritai gelosia. Dove ora {,*); Gazzetta, del 23 febbraio 1817:.