126 della morte. Si leggono ne’ sembianti e negli atti i tormenti della ferita, le ambasce dell’agonia; solo come un semplice dubbio gli metteremo dinanzi s’ ei trova in vero confacente all* indole magnanima di Belisario, quella specie di tacito rimprovero, eh’ ei fa in sul render 1’ ultimo fiato alla pentita Antonina, quasi le dicesse col gesto : vedi a che m’ hai condotto ! Del resto, tanto qui che negli altri luoghi soprannotati, il pubblico il comprese, lo salutò cogli applausi, ed egli dopo il duetto dovette con la Agostini, Irene, mostrarsi sul palco. Ma di ben pili gradita novità dobbiamo intrattenere i nostri lettori. Maria Taglioni, la regina delle danze, che lunga stagione c’in-vidiaron le scene straniere, e più fortunate possederono le minori di Vicenza e di Padova, era per noi tuttora un desiderio ; non si conosceva se non per le meraviglie che di lei narrava la fama, onde tanto maggiore era la brama. La brama è ora compiuta e ieri sera appunto 1’ abbiamo vista e ammirata nel balJ lo, veramente non troppo mirabile della Figlia del Danubio. Abbiamo oggi appena il tempo