128 sott’ acqua. Fior ¿’Amore, com’ ella si chiama, alle forme, a’ sembianti appartiene alla Dostra natura, è tra le figliuole degli uomini, o piuttosto a vederla si direbbe figliuola dell’ aria ; ma ella ha secrete intelligenze e parenti nel-1’ onde, ha per padre il Danubio, limpida, se non chiarissima paternità ! Solo ignota è la madre ; nè giova deciferare 1’ enigma ; forse il vecchio Danubio, come l’ appella il libretto, aveva sue buone ragioni per tenerla celata, e si vuol rispettare il mistero. Fior d’ Amore, nella sua qualità di terrena fanciulla, trova un amante terreno ; lo cercò fuor di famiglia, al-I’asciutto, e lo rinvenne alla corte del barone Wilbalde, nella persona di Rodolfo paggio favorito di lui. Quegli amori hanno 1’ umido assenso paterno, e il buon padre Danubio manda fuor de’ suoi gorghi la Naiade protettrice, che pronuba innanella nel sonno gli amanti. Ma ahimè ! e’ non pare che i decreti delle potenze subacque sipno in terra come quelli del fato immutabili. Le cose veramente si mutano, ed ecco che a quel crudo barone sorge un fiero capriccio di nozze ; egli le intima per araldi a’ suoi sudditi, e bandisce, con nuova maniera di pubblicazione, sulle bandiere, una