233 belle, gli uomini ci avevano d’improvviso creati nuovi ordini, e dentro gli uni sugli altri in più file s’alzavano; mentre nella platea, lucido quadro senz’ombra, la gente, in sè stretta e raccolta, occupava appena lo spazio necessario a non essere soffocata; senza contare il gran numero di coloro, che, tardi o meno arditi, miravano lo spettacolo, solo con l’occhio della immaginazione e del desiderio, dall’atrio. Primi a coglier le palme furono la Loene, il Marini e il Costantini, che ripeterono, quella la bella cavatina, questi il gran duetto del prologo, come si replicò poscia il finale dell’atto secondo, e la Loewe, oltre alle feste, ebbe fiori e corone. Comparve la Elssler, e qui di buon cuore abbandoniamo la speranza di poter degnamente descrivere l’ineffabil procella d’acclamazioni e d’applausi, con cui ella fu accolta e salutata : basti che parve scarsa all’ effetto 1’ opera delle mani e de’più gagliardi polmoni, e con sublime pensiero taluno recò, ad aiutarsi, fino alle trombe marine, in teatro; onde s’immagini quale armonia di grida, d’urli e muggiti, qual suono di mani accompagnasse quella ova-