272 dà le sembianze delP amata ; quella statua veduta da Michelangelo gli vale la protezion del grand’ uomo, gli varrebbe l’applauso di tutto il mondo; se non che piuttosto che svelare, mostrandola, il secreto ch’ella in sè nasconde, la distrugge, uccidendosi così nella sua opera con le proprie sue mani ; onde ne muor poi di dolore sul punto stesso d’ottenere in isposa l’adorata donzella, e la corona d’artista per mano di Michelangelo. Tale in poche parole è il soggetto del melodramma tragico che il Cammarano trasse da un noto dramma francese, e ch’ei vestì di facili versi. Malte situazioni sono toccauti, affettuose; l’intreccio è condotto con ingegnoso e semplice artifizio; se forse non dee parere un po’ strano l’improvviso scioglimento degli sponsali d’Appiani, non per altro motivo che per un grido messo di f-oori, è pia strana ancora 1» comparsa di Rolla in quella casa e in quel dì; onde poi a levarsi d’impaccio egli è costretto a mentire, il che certo toglie alla dignità, e quindi alP interesse drammatico del personaggio. Rolla è oltracciò nn po'troppo caduco: ei cade in ginocchio per recitare col fratello il suo Aìigelus-, cade sugli scalini dell’alcova, quando