LA PRIMA FASE DELLE OPERAZIONI SERBE Lukarac e Mramor. I resti del gruppo turco di Pristina ripiegano su Fe-rizovic. L’AVANZATA DELLA I E II ARMATA SERBA DAL 6 AL 9 OTTOBRE Il terreno ostacola lo sconfinamento della I armata serba: essa deve incanalarsi nella stretta fra Karadag e il Kozjak e, in caso di urto col nemico, si troverebbe in difficoltà a spiegare tutte le sue forze. Per facilitare lo sbocco nella conca di Kumanovo una parte dell’armata sarà avviata anche per le montagne, per strade cattive che impacciano i movimenti dell’artiglieria. Le prime tappe dell’armata saranno brevi, circostanza che si armonizza colla esigenza della manovra di insieme di trattenere il centro nell’attesa del movimento alle armate di ala. Prima della dichiarazione di guerra, il 3 ottobre, bande di « comite » sconfinano e si impadroniscono di sorpresa delle karaule turche di confine, la cui conquista nella campagna del 1876 contro i turchi aveva fatto perdere tempo prezioso. Il principe Alessandro, ravvisando l’opportunità di aprirsi subito lo sbocco, previene gli ordini del V.K. e dispone che le divisioni attive, schierate in prima linea, occupino Bujanovce, il massiccio del Rujen e Sveti Ilija. Il 7 ottobre le tre divisioni respingono la copertura turca (5 tabur ed alcuni pezzi) e raggiungono gli obiettivi. Il generale Putnik ordina alla I armata di muovere verso Kumanovo, esplorare verso Stracin e Kratovo, coprirsi verso il Karadag e raggiungere la fronte Tabanovce-Cetirci-Nagoricane (op. 35 segreto del 7 ottobre). A sera il principe Alessandro dispone che una colonna (Morava I, divisione di cavalleria, Timok II e artiglieria d’armata:) scenda per la valle Ba-nijiska, fiancheggiata da un reggimento e da una batteria da montagna a mezza costa del Karadag e protetta da un distaccamento (un reggimento ed una batteria) lasciato allo sbocco della gola di Koncul fino all’arrivo della brigata Morava (della III armata). Al centro la divisione Drina I procederà per la difficile strada del Rujen, a sinistra le due divisioni del Danubio per le pendici orientali dei monte, quasi sempre fuori strada. La sicurezza delle colonne è affidata agli squadroni divisionali e alle bande; la divisione di cavalleria, tenuta indietro, spiccherà qualche pattuglia 147