207 glia, che combattono nel suo cuore la naturai compassione, e la ritrosia che le ispira il tapino, l’istinto della propria indipendenza alle prese con 1’amor del suo simile, è molto ingenuamente espressa dall’ Elssler. Ma nessun’ altra scena è più ingenua e graziosa di quella, in cui al fortunato e improvviso marito, eli’apprende il nuovo mestiero, e si difende dalle veramente non ingiuste sue inchieste. Se non che, ella a lui chiede la mano, ma non il cuore; il suo nodo è fraterno. Questi furono i patti ; il suo cuore altrove è locato ; e come l’immenso suo affetto ella, con onesta decenza e viva espressione di gesto, significa nel fatale colloquio di Febo! In tutti gli altri punti del mimico dramma, o ella ricusi con preghiere o minacce le infami proposte di Frollo, o manifesti la sua disperazione, quando, visto cadere ^affitto l’amante, lo piange estinto, o muova calunniata e innocente al supplizio; in tutte queste varie e toccanti situazioni la sua azione è acconcio, animata, intelligente; ella dipinge la passione agli occhi. Possente in ¡specie.è la eloquenza del volto e del gesto nell’ultima scena, quand’ella più sconsolata del perduto garzone, che del destin che 1’ attende,