196 valiere non si pigliasse per lei così grand’affanno, nè cimentasse la propria vita. Nel romanzo, padre e figlia s’imbarcano per Granata, dove almeno, ella dice, pagando un leggiero tributo, gli erranti figli di Giacobbe non incontrano le giustizie de’ Tempieri, nè sono cacciati a modo delle belve feroci. Se non che, come nella vita, il Viotti non comprende altra fine ne’balli se non la morte. Ad onta di tali leggieri difetti, ha nell’azione momenti di bellissimo effetto, e di viva passione, che gli attori, massime la Viotti Cornino, Rebecca, e il Segarelli, Brian, rappresentano con acconcio e grazioso se non sempre chiarissimo linguaggio di gesti. Rebecca ed Isacco, il Viotti, ci sorpresero però alquanto, quand’eglino, a Dio volgendo la preghiera, piegano in terra il ginocchio. Ei si fanno in quell’atto Cristiani, e si ribellano, se non alla loro legge, certo a’loro costumi, perchè gli Ebrei pregano in piedi. Il ballo è posto in iscena con l’usata magnificenza; sono qua e là belle disposizioni de’gruppi, e 1’ultima parte, in cui spettatrice al torneo si raccoglie tanta gente, sì varia d’abito, e di condizione, presenta un quadro