:i64 dola d’ oro, tratta du gondolieri in aurifere assise, sotto gli auspicii del Leone che, in difetto delle ali, copriva delle sue gran coscie dorate la prora del fulgido legno, navigante zecchino ! Il marino congresso s’ adunò un’ altra volta lunedi dopo pranzo in un lietissimo, animatissimo fresco, dato in sul gran canale, ed a cui prese parte la scienza ne’ suoi più fortunati rappresentanti, entro alle gondole municipali. E ad essa, la scienza, s’apparecchiava più tardi un non men grande, anzi glorioso trattenimento. La Società Apollinea, che in ogni incontro ha il vanto di sostenere il decoro e l’onor cittadino, non volle perderlo in tanta occasione e festeggiò gli ospiti illustri con un festino, a cui accrebbero lustro e grandezza le sale, a ciò rifatte acconciamente e abbellite negli addobbi ed arredi, con egregio dispendio de’ sozii, e cure e pensieri ancora maggiori dell’ industre lor presidente, il sig. avvocato Lantana. La sala principale, illuminata da tre ampie e splendide lumiere e da più dorati doppieri, ardeva di ben cinquecento fiammelle di gas. Si sarebbe detta la reggia del sole ; e in mezzo a quell’ oceano