392 diste, od altre simigliatiti anticaglie della scena o de’ casotti ; solo che, in luogo del cassone della farina, o degli armadii degli abiti e delle cuffie, qui il sindaco si coviglia in un cespuglio, e la brava figliuola acconcia le sue ragioni co’ poveri burlati si bene, che li inette al punto, non pur d’essere testimoni delle sue nozze, ma di farle altresì la dote e le spese della sua gita alla festa di Piè di Grotta ; poiché il ballo ha questo veramente di bello, che si lega a’ costumi pittoreschi del vago, ma non in tatto sereno cielo di Napoli. E nel vero i gruppi del prim’ atto, il passaggio delle turbe alla festa, e la festa medesima, sono ingegnose invenzioni del compositore, e presentano bellissimi quadri. La Cerrito sostiene la parte di vivandiera con quella grazia e spiritosa malizia, di cui ella è fatta ornai tipo. Nel passo, che dal suo personaggio si noma, nel passo a due col marito, sono mirabili di disegno e armonia le sue pose. Non si potrebbe ideare forma più vaga ed aerea, più vagamente e quasi dissi idealmente atteggiata : viva accademia, a cui i passi ch’ella disegna dan come compimento e risalto. Ella si dipinge nell’ aria. Il passo a due col