252 casse un po’ troppo indietro dalla scena, onde la voce, che si perdeva tra quella, non giungeva ad espandersi convenientemente per la sala. Uno de’pregi della Karker, oltre la magistrale sua voce, è la retta e chiara pronunzia; non si direbbe ad udirla ch’ella è straniera, e questa ò lode che va diritta al suo perito istitutore, e alla sua ottima scuola. Per dir come stanno le cose, la novella cantante non ebbe nè men da’ compagni tutto il possibil sostegno. Il Coletti ha bella voce, è buon cantante, giovine, di bella presenza, ma è più acconcio alle parti serie che alle buffe ; tutti non ci nascono con eguale talento: e Figaro, Figaro il mariuolo, ci parve troppo innocente, o certo assai imbarazzato. Il Penso fu nn Bartolo comunissimo, benché cantasse con bastante garbo ed applauso la sua aria. Il Sangiorgi, e il Gallo Tomba, quegli nella parte d’Almaviva, questi in quella del D. Basilio, troppo non si fecero distinguer pel canto, e molto men per Fazione. Il Gallo Tomba esagerò l’aria bellissima della calunnia : nel suon della voce il Tomba è talor sepolcrale. Rimane Berta, la Profondo, ed essa cantò veramente con grazia la spiritp-sa sua aria, ed ebbe grandissimi applausi. •