424 tenne: e ch’ora all’antico compagno, all’amico della mia fanciullezza, più non mi rimane che offrire questo dolente tributo della memore penna, non posso temperare le lagrime e rii’ accorgo quanto brevi e fugaci sono i contenti di questo mondo, e quanto d’amaro al poco dolce si mesce. c-^xcx^ro