350 più volte domandato sul palco. Ed anche 1» sua musica fu stupendamente eseguita. Da un pezzo la Fenice non s’ allegra d’un sì perfetto complesso di cantanti. Si sa qual sia la squisitezza del canto della Lagrange, ma non si saprebbe immaginare con quant’ arte, qual sicurezza ella vinca le difficoltà della bella, ma difficilissima sua cavatina. Eli’ha, tra le altre, un trillo potentissimo, che si continua per quasi tutta la seconda parte della sua cabaletta, e supera, eh’ è tutto dire, il rumore certo non misurato degli strumenti. La Lagrange guadagnò molto in forza ed espressione, nò cou vivacità maggiore potrebbe significarsi quel condotta sarò della protratta cadenza nel citato sestetto. Certo, ella non possiede quel grido feroce, che taluno ammira in certe cantanti; ed il quale, assordando, strappa per ordinario gli applausi, ma noi non avremmo cuore o piuttosto orecchi da trovare in ciò difetto, ed anzi per questo la loderemo; perchè cantare non è romper l’udito. Forse con più di ragione abbiamo udito altri accusarla di non tenere talora troppo ferme le note, dando loro, per maggior sentimento, non so qual vibrazione. Se non che, se questo si voglia pure difetto, è compen-