106 care la collera d’ Alessandro, lo scongiura con questi versi, belli per la frase e più ancor pel concetto : Ah se è ver che nel tuo petto Batte ancora umano un core, V ira frena, « del furore Parli invece la pietà! £ dal cielo benedetto Chi punisce col perdono; La clemenza onora il trono, Un aitar di Dio lo fa. Altrove il coro dei prigionieri canta : Venga or la morte, e libere Volin nostr’ alme a Dio . . . Recando a lui le lagrime Del servo suol natio: Alla sua patria un Medici, Diranno, le spremè. Sorgi, Signor, le vendica, La tua giustizia il de'. In altri luoghi, per vero dire, i versi sono un po’ trascurati ; trascurata più ancora è la stampa, tanto che alcuni non camminano uè meno con tutti i lor piedi, o n’ hanno d'avanzo, benché sia facile riconoscere che la colpa non deriva dall’ autore. Quanto alla musica del maestro Patini, abbiam già notato nel primo annunzio i luo-