•246 è uopo di grande sforzo d'immaginazione a indovinarne lo scioglimento; senza che, troppo è ributtante il personaggio di quella vecchia, che medita e compie una si lunga e orrenda veudetta, non giustificata nè meno dall’atro-citìi dell’offesa, perchè i veri colpevoli sono già morti, ed ella, con orribile raffinamento d’odio, lo sfoga contro due innocenti, non d’altro rei che d’esser congiunti agli offensori. Simili e-sempi d’ umana perversità gettano lo scoraggiamento e la tristezza nel cuore, e non che inventarli, e sottoporli agli occhi del popolo sulla scena, dovrebbero con orrore occultarsi-E’ non conducono certo a perfezione. Gli attori, tanto nell’ un dramma che nel-l’altro, eseguirono non si può meglio la loro parte, massime, nel primo, il Morelli che molto bene s’immedesimò nella cupa tristezza del suo personaggio ; e il Bellotti-Bon, attore grazioso e pieno di brio, se talora non pecca forse di soverchia disinvoltura, che gli fa trascurare l’accento, e la più efficace espressione. Nel secondo si lodò in ispecie la Botteghini, che sì bene, troppo bene! s’acconciò alla parte di Caterina, eh’ ella rese con tremenda verità. La Sadoscki, che non ebbe parte nè Dell’uno nè