342 nessun bell’ effetto, e desta una idea di grettezza. E perchè nell’ameno soggiorno ogtii cosa abbia insieme corrispondenza e armonia, e sia unità nel pensiero, i pilastrini de’palchetti simulano fusti di bambù che salendo assot-tigliansi, e mettono in alto le lunghe lor foglie tra cui s’appollaiano fantastici augelli eh’ ornan la vetta. Il soffitto figura un velario nel mezzo dischiuso, che lascia fra la rete dorata delle sue corde apparire il bel zaffiro del cielo, e mette capo nel rosone della lumiera, eh’ ampia e di forma singolare, ma non meno elegante, fu cosi immaginata, perchè con le lunghe sue braccia più accostasse a’ palchetti la luce ; ond’ ei ne sono veramente irradiati. Il ciel del proscenio si fregia solo d’un semplice compartimento di linee binate e messe d’ oro, e da esso discende, come raccomandato a un nastro gigante, 1’ orologio ; e dietro, il triplice festón della scena. Tutta la decorazione è in rilievo, meno quella del parapetto della platea, eh’ è in parte dipinta, e consiste, nel mezzo, in alcuni fiori maestrevolmente condotti da un Zucca-relli, da’ quali sporge in ismalto il numero delle logge ; a’ lati in una maniera di cesta nel sommo solo rilevata e dorata ; e abbasso