391 non tanto per la suddetta lor qualità, quanto per tutte le altre: un signore polacco, che viaggia per suo diporto in abito da gala, come le maschere ; un altro signore, senza titolo di nazionalità, ma che ha il bel titolo d’esser ricco: i quali appunto, insieme con un postiglione ed il sindaco, non appena messi a terra dalla vettura, invaghiscono di conserva della vispa Caterina, che cumula la doppia carica di vivandiera e d’ ostessa, o figlia dell’ oste della Posta. Avventura di scuderia e di cucina ! Se non che quelle buone genti sperano invano. Colei ha già disposto del cuor suo, e chi lo possiede è un altro gentil postiglione, tanto più gentile eh’ ei si presenta nella persona del sig. Saint-Leon. La fanciulla sa scegliere. Ora, in tutti i balli di mezzo carattere e in simiglianti contingenze è cosa ricevuta, di prammatica, che la donzella o la donna insidiata, che vuol liberarsi dagli incomodi amatori, dà a tutti belle parole, assegna loro alla medesima ora la posta, per ordinario all’ oscuro, poi fa insorger caso, per cui 1’ uno si vede a fronte dell’ altro, sì che riman-gou scornati. E così qui succede : la bella vivandiera si serba fedele alle antiche coregrafi-che tradizioni della Bella mugnaia, delle Ma-