LE FORZE MILITARI DELLA TURCHIA Si imputerà il panico alla presenza dei « gàvur » nelle file, ma fra le unità fuggiasche figureranno anche divisioni reclutate quasi esclusivamente fra i musulmani. La tattica turca si ispira alla regolamentazione tedesca e così contempla l’esplorazione strategica spinta fino a quattro giornate dal grosso, lo spiegamento per l’attacco con linee di tiratori a 1200 metri dal nemico, l’assalto alla distanza di 100-200 metri al grido di «allah ». Nella difensiva si raccomandano i contrattacchi contro i fianchi del nemico. La cavalleria turca non è più quell’arma temuta dei secoli passati ed in complesso è montata mediocremente. Tuttavia le gloriose tradizioni che essa vanta ne fanno uno degli elementi migliori. L’artiglieria è l’arma più deficiente, sebbene abbia un materiale leggero moderno ed a tiro rapido. « Dans la guerre balkanique — mi diceva il generale Marie, capo di stato maggiore dell’esercito jugoslavo — deux chóses ne marchaient pas: l’artillerie turque et la cavalerie serbe». Le batterie turche seguono ancora il metodo vecchio tedesco, si piazzano allo scoperto, o dietro posizioni semi-defilate e normalmente eseguiscono il tiro diretto; quello indiretto è l’eccezione. Data la mediocre istruzione tecnica e professionale degli ufficiali e la circostanza che molti soldati non sanno leggere le graduazioni degli strumenti di puntamento, non si può pretendere molto. Le batterie sparano male: nel tiro gli avversari noteranno con frequenza degli scoppi altissimi. La scelta dei bersagli e l’osservazione del tiro sono trascurate. In generale i traini sono scarsi e scadenti. * * * L’esercito, róso dai contrasti politici, privo di omogeneità, manca di unità spirituale. Le tre classi istruite sotto il nuovo regime non rappresentano che una frazione dell’esercito: il grosso sarà costituito da una folla di richiamati male o punto istruiti sotto il vecchio regime. Della divisione redif di Selimie, ad esempio, solo 3707 fanti avevano ricevuta un’istruzione: ed era una divisione di I categoria! Le unità modello del I corpo d’armata, che i diplomatici e gli addetti 101