265 XLVI. Ballettino degli spettacoli di Treviso. La città. Il nuovo teatro Onigo. Z’Emina di Mer-cadante (*). Dicano quello che vogliono i pessimisti, 10 per me credo all’umana perfettibilità. Se il mondo non ò ancora gran fatto migliore eie cose sottosopra rimangono al medesimo segno, ei si fa per intanto ogni giorno pia bello, più buono ad abitarsi; le arti e le industrie s’affinano e procacciano nuovi agi e nuovi diletti, ignoti agli antichi ; le città, le più piccole terre si raggentiliscono, s’informano- a più civili costumi, provveggono a’comodi, e fino al conforto de’cittadini.; e certo fra’tempi passati, quando la gente ne’teatri si contentava d’ua umile scanno da predica,, quando le parea bella la luce, che usciva- dall’ ignobil tegame a illuminar lo spettacoloj ed i presenti, ne’quali 11 teatro è quasi; il centro di tutte le più sottili squisitezze del, lusso, se non dell! arte, corre (*) Gazzetta.del 22_ottobre 1846. %