255 cui adornava il suo dramma. Ha in esso passione, buon colorito poetico, immagini non vulgari ed acconce, e bene se ne ispirò il Panni, che ne compose una delle sue più belle musiche. Il Pacini s’era, non sappiamo perchè, tenuto alcuni anni in disparte; in mezzo a tutti questi assordanti fragori della musica della gran cassa e del trombone, il teatro desiderava ancora le facili e soavi sue melodie, ed ecco eh’ egli, un po’ fatto alle nuove maniere, torna nell’ arringo con questa sua Saffo, e il suo ritorno .esser non potea più trionfale. L’ opera ha sovrane musicali bellezze, e grande fu la impressione per lei prodotta, quando qui da prima fu udita. Ora eli’ebbe ben diversa fortuna; gli animi non pure non si riscaldarono, ma ne rimasero disgustati ; egli è che la musica bisogna cantarla, e qui-le parti furono sì male distribuite, sì poco ci sono acconci gli attori, che possiamo dire in tutta coscienza di non averla intesa, o ad intenderla ci era uopo ricorrere alla memoria. Tale attore ha il primo luogo, che appena terrebbe degnamente il secondo; tal altro fa vani sforzi per arrivare a que’suoni, cui non ha temperata la