144 Deus ex machina, e come lascia compiere l’ingiustizia, e si prende pivi a cuore l’onore d’ un solo, che quello dell’ intera repubblica ? od è un arcano ministro di questa, e perchè non rivela a’ Dieci il vero colpevole, e manca al suo ufficio ? Qualch’ altro dubbio ci cadrebbe nell’ a-nimo circa la condotta, e la ragionevolezza d’alcuni drammatici accidenti ; ma perchè arrestarci alle mende, inseparabili da ogni opera d’ uomo, e non accennar piuttosto le bellezze di composizione e di stile, che le compensano? L’azione molto vivamente comincia. Anzi che narrarlo, l’autore mette sotto gli occhi il fiero caso che dà motivo alla favola. Si vede l’omicida uscir guardingo dalla gondola, attender al varco la vittima, inseguirla, e raggiuntola col ferro fuor della vista degli spettatori, a cui non giunge se non il mesto suono del suo lamento, rimbarcarsi e fuggire. oo L’ interesse teuuto vivo per tutto il dramma è destato sin dalla prima scena, perchè più tocca 1’ animo ciò che gli entra per gli occhi, che non quello che a lui si fa strada per la via degli orecchi. Questo interesse cresce più ancora nell’atto secondo, ove il nodo dell’a-