9 di tanta luce era prodotto da 14 gran candelabri, che ardenti ciascuno di 18 triplici fiamme si distribuivano parte agli stendardi, e un po’ più innanzi alla gran torre, parte in doppia fila nel mezzo del vasto spazio, mentre alla metà degli ordinarli fanali s’ era triplicata la luce. Più splendida illuminazione mai non .fu vista. Mirabil fu 1’ ordine, la regolarità, la sollecitudine con cui si estrassero i numeri ; tutto con sottile accorgimento fu ordinato e previsto. La fortuna parlava con linguaggio di fuoco, e come una grazia era uscita ne dava al luogo indizio una fiamma colorata, accesa da’ banditori, cui poi rispondeva, dall’ alto della loggia della Presidenza, la parola vinta scritta egualmente in lettere di fiamma, quando la grazia s’era certificata. Il giuoco si compiè con una graziosa sorpresa : il finto vaso di fiori che sovrastava al castello de’ numeri, s’incendiò d’improvviso, e i fiori senza perder del loro colore apparvero luminosi. L’ingegnoso artifizio per due volte si ripetè, e fu più bello ancor la seconda che la prima volta 1’ effetto. In meno che venti minuti, quel torrente di popolo, che in numero forse di 40,000 persone innondava la Piazza, quetamente si diradò, lascian-