29 9 Romani, dallo splendore della più bella poesia, siamo caduti in questo buio; e per giunta la musica ci asS&ssina gli orecchi ! Così però non è di quella della Favorita-. tutt’al contrario, in essa si scorge l’opera d’un grande maestro, e la dotta e perita mano apparisce nelle splendide armonie che campeggiano per l’intero spartito, nel sapiente e ingegnoso maneggio delle masse armoniche, nella bellezza degli accordi, in tutto ciò in somma che costituisce il grande magistero dell’arte. Queste qualità, che si notan per tutto, più particolarmente s’ammirano ne’due finali, dove nel primo bellissima in ¡specie ò quella intonazione degl’¡strumenti metallici, che con effetto sì calcolato accompagnano le imprecazioni del furente Everardo, benché forse un po’ alla lontana ricordino l’accompagnamento del famoso grido di guerra del second’ atto della Norma; nel secondo la cabaletta pel vivace e peregrino motivo, ed un grandioso e vario intreccio della parte vocale e ¡strumentale. La musica dell’atto quarto, che si compie nel chiostro, ha tutta la melanconica solennità del luogo, e s’impronta con filosofico pensiero della drammatica situazione; se forse un po’ non ne mi-