168 che pizzica del serio. Circa al Graziani (conte) la sua voce non s’udì bellissima, perchè affiochita. La musica festiva, vivace (sia tutta o no fantasia del Ricci, non giova sapere) ci riuscì anchè una terza volta grata imbandigione. XXIV. Bullettino degli spettacoli d’ autunno. — Teatro d’Apollo. — L’ Attila, musica del maestro Malipiero (*). 1/autor del libretto ebbe un singolare pensiero: si direbbe ch’avesse voluto farne un’opera di restaurazione, risarcendo la fama d’ Attila, che fu detto il Flagello di Dio, e d’Onorisi, che non fu a’suoi giorni un model- lo troppo perfetto di severa virtù. Attila, il fello, il distruttore di cinquecento città, colui che come sanguinoso torrente corse le campagne d’Asia e d’Europa, per tutto spargendo la desolazione ed il lutto, qui comparisce quasi mite e amoroso guerriero, una specie di precursore degli erranti cavalieri, che muove contro l’Im- {*) Gazzetta del 19 novembre 184a.