206 l’obolo estorto il dì alla pubblica carità. 11 gran quadro del poeta è nelle ristrette proporzioni felicemente ritratto, e se ne riconoscono i principali accidenti e i più notabili personaggi. Ma in mezzo il pazzo tripudio s’ode da lontano il noto agitare del cembalo : è la zin-gana ! è la zingana ! La turba gavazzante s’acqueta, si ritrae in doppia spalliera e comparisce Esmeralda. A vedere la Elssler, si direbbe che avesse preso forma sensibile l’immagine dal poeta creata ; tant’ ella, e nella grazia, e nelle stesse rare doti della persona, s’accosta a quel tipo. Quelli sono i suoi cape-gli, quella la snella e leggiadra figura, tutti in somma i suoi vezzi, e com’ella muove i leggieri suoi piedi alla danza, ben potete con Gringoire esclamare: è costei una fanciulla, una fata, un angelo ? E fin dal primo momento, da’primi suoi atti, la cara donzella v’ incatena, v’ allaccia. La figlia abbandonata de’trivii, chiude un’anima affettuosa, gentile, bella de’più nobili sentimenti ; ella è maggior di suo stato, e comincia con un’azion generosa comperando al prezzo della propria libertà la vita d’uno sciagurato, che i suoi dannano a inorte. La batta-