254 E nel vero, dove credete voi eh’ ei sia ito a cercare questa sua Saffo ? Forse in Grecia nella notte de’tempi, in Eliano o Suida? Oi-bò; ei fece più corto viaggio: venne tra noi, ed ei la trovò in casa, o piuttosto ne’ due volumi di Versi e Prose del dottore Francesco Beltrame, stampati, non sono secoli, nel 1832, dal Merlo. Ei la vide, se ne invaghì, e senza aspettare nè chieder tampoco l’assenso paterno, se la prese e portò via. Se questo non è nu furto, certo egli è un ratto bello e buono, e il Cammarano può essere chiamato a’ tribunali. Nò mancano i titoli: la favola del buon re Antigono, la cagione dell’odio sacerdotale contro la infelice figlia di Lesbo, l’abbandono, per geloso furor, di Faone, la scena del tempio, il canto ispirato, con cui ella prende dalla vita commiato, il personaggio, e fino al nome di quel fedele Lisimaco che segue i suoi passi, tutto è copiato dalla tragedia del dottore Bei-trame. Il Cammarano non ci aggiunse del suo che quella strana agnizione, oude Sniffo si scopre figlia del suo persecutore, che invano ora si pente de’lacci a lei tesi, nè può aiutarla ad uscirne. Se non che, rimettiamo volontieri al poeta la colpa in grnzia de’ versi leggiadri, di