422 abbandonò in quelle estreme angosce un istante, e con la potenza dell' amore, con le cure più dilicate ed invitte gliele fece men aspre parere, e ne raccolse l’estremo sospiro, d’ogni altro pensiero dimentica che quello della gran perdita, che la colpiva. Sorto di gentile lignaggio, ma in più modeste fortune, in Bassano, le aggiunte ricchezze, che il fecero nostro concittadino, non lo invanirono, nè mutarono quella semplice e schietta natura ; che anzi nessuno fu più di lui nemico della pompa e del fasto, quelle cure adoperando in fuggire, ch’altri volge in cercare le occasion di parere. Onde, schivo di distinzioni e di onori, a cui potevan condurlo e la mente pronta e la non vantata cultura, e che talora pur vennero a rintracciarlo, pago viveva d’una modesta e tranquilla ritiratezza, facendo suoi gaudii i gaudii della famiglia, nel ristretto cerchio di pochi, ma fidi amici, che nell’ uomo dimenticavano il dovizioso. Ed egli era di facile e nella intimità di lieta e piacevole conversazione ; di maniere franche e leali, onde a falsi o vani timori non piegava i diritti del vero e osava dirlo sul viso. La liberalità del suo animo si dimostrava nella