397 to al nulla e peggio che al nulla, perchè fatto segno alle beffe e alle risa dall’altra parte. La Lagrange disse magnificamente la sua cavatina, se forse non la iufìorò un po’troppo. Si dice che i passi mutati le furono suggeriti dallo stesso Rossini, ed ella gli esegui a meraviglia. Ma essi coprivano co’soverchi ornamenti la bella originai melodia, e quantunque suggeriti dal Rossini, noi ci permetteremo di dire che l’hanno guastata, e da Rossini ci appelleremo al Rossini, poiché non sempre il secondo è più felice del primo pensiero. L’aria ch’ella cantò accompagnandosi sul pianoforte, univa io credo tutte le maggiori difficoltà della musica, i più artifiziosi e studiati gorgheggi, ed ella li rese con la più stupenda agilità e precisione, senza che le venisse mai meno la potenza di quella bellissima voce ; tanto che se ne domandò ed '’.teline la replica. Ma l’ammirazione fu superiore al diletto ; poiché il bello dell’ arte non è riposto nel difficile, e tutto ciò ch’è ammirabile non è sempre dilettevole. Non si vuol far pruo-va solamente di forza ; qualche volta giova adoperar la dolcezza, nel canto; e con essa si vincono gli animi assai più facilmente. Col Barbiere non finirono, o meglio non