86 L’ingrata festa che prolungossi, interruppe un grande concerto, che sonò a sè sola l’orchestra, e impedì appresso al Bonifazio, che si dava in quella sera, di ripigliare le eterne sue lamentazioni. Gli si risparmiò il disturbo d’uccidersi: ei fu soffocato. Vogliamo sperare che sia debitamente ora morto. VI. Ballettino degli Spettacoli della Fenice. — Lucrezia Borgia, del maestro cav. Do-nizetti (*). La Fenice è morta! Viva la Fenice! ad ogni caduta ella risorge più bella, e chi ora operò questa palingenesi fortunata fu la Lucrezia, quella sublime Lucrezia, a cui volontier si perdona l’atrocità dei caratteri e dell’azione, in grazia della felice condotta, dell’interesse drammatico ognora crescente, in grazia dei nobili versi del Romani, e delle care melodie del Donizettì. (*) Gazzetta del 19 febbraio 1845.