57 earii, hai per loro un’onesta parola; pungi e accarezzi, nè temi che scapiti dell’altrui la tua [lode; ond’è ben vero che ingegno non guasta, lanzi dà gentilezza. E però vale; continua il ben intrapreso [cammino, e, se le tue tarantole mi risparmino, ¡continuiamolo insieme: il cielo e gli associati |provvederanno. III. Al Caffè Pedrocchi (*). Pedrocchi mio, che fai? Tu ti ritemperi con un sogno? Non avevi miglior merce da offrire a’ tuoi lettori ? Vedi che non dicano, che tu mangi de’sogni, il che importerebbe appunto che sei ridotto al verde. Per amore di te e riputazion del tuo spirito, se vuoi parere quel caro, quel vispo, gentile e gaio giovanetto che ti fai e sei, non sognare, o se sogni non dirlo: basta che qualche volta ce ne accorgiamo. Tu che hai a mano sì graziosi proverbii, e non sai tenere un cocomero alV erta e giuochi lo spadone (*) Gazzetta del 31 luglio 1846 (Miscellanea).