141 di vcrisimiglianza e convenienza, la Critica non vuol essere di soverchio esigente e rigorosa contro a’ nobili tentativi di chi cerca francarla da quella straniera servitù, per non toglier 1’ animo a’ volonterosi e arrestarli in cammino. Il Dall’ Ongaro trasse il soggetto del suo dramma dalla patria tradizione ; ma il fatto che glielo porgeva, benché pietosissimo, era in sè troppo semplice e povero d’azione, perdi’ ei ne potesse dare conveniente materia alla scena. A giovarsene era uopo vestirlo d’ acconce finzioni, idearne le cagioni probabili, poiché le vere eran rimase occulte alla storia, crearne in somma tutto l’interesse drammatico ; nel che, se da un lato il poeta era giovato dalla libertà immensa che si concedeva al suo ingegno d’immaginare, gli mancava dall’ altro il sussidio, che l’immaginazione ritrae da un soggetto vasto e complesso. Il fatto altro non gli diceva se non che un uomo fu ucciso, e come reo del delitto condannato un povero fornaio, perchè s’era trovato poco lungi dal caduto, con in mano la fatale vagina del pugnale lasciato dall’ uccisore nella ferita. Su cosi leggier fondamento egli alzò la