304 dal Dey, o dal re de’ Metalli al carcere, forse in vita, uè vede altro scampo che sfondare il terreno, e chiudersi sotto terra. E poi si domandino le cagion de’tremuoti. Certo, se un ballo meritò il titolo di fantastico, egli è questo dell' Astolfi: 1’ autore lasciò correre a sua posta la fantasia, ma non se ne valse con eguale arbitrio a idear le sue danze, poiché in esse ha poco assai di nuovo o di peregrino, ed elle non valgono a pezza quelle dell’ Oscar d’ Alva, che ci avevan dato di lui sì lusinghiero concetto. Ben il Carrey ha un graziosissimo passo, quand’egli, sotto le spoglie del Genio del Danubio, imitando un’aerea natura, danza e saltella sui fiori e fin su’zampilli della sua fonte, se forse in quelle pruo\e, alquanto pericolose, egli non esce dalla sua provincia, per entrare' in men uobil palestra-Anche nel passo a due con la Grekmska e’ fa còse stupende di leggierezza e di forza, onde si lascia buon tratto addietro la sua compagna. Il principale personaggio di Dorliuda è sostenuto con garbo, e per quanto comporta l’azione, con effetto dalla giovin Mileii; ma ciò eh’è veramente maggior d’ogni elogio è la ricchezza, anzi la magnificenza delle decora-