147 no a piedi a mazzetti, in ghirlande, a corone da non portarle alcun capo. Essi inondaron la scena, ed ella seuza quasi toccarli, senza che quel suolo ineguale rendesse men sicuro il suo piede, tanto esso è leggiero e spedito e si poco s’ appoggia al terreno, ci danzava sopra con nuovo ardimento. Al solito ballo in quella sera s’aggiunse l’altro della Caccia di Diana, di cui ripetè ben tre volte 1’ ultimo passo, e per tante l’avrebbe ancor ripetuto che eguale sarebbe rimasto nello spettatore il desiderio di vederlo, così egli era cosa cara, perfetta, leggiadra. Gli applausi, come il diletto, furono immensi ; pareva che non avessero ad avere più termine o volessero sulla scena arrestarla. Ma la Silfide prese il volo per altre e più fortunate regioni : qui ella lascia solo do.ve posar forse un giorno le ali, e intanto, per poche sere si diede un balletto, i cui primi onori furono sostenuti dalla Bussola con un bolero, da lei molto graziosamente danzato, e che ottenne unanime e fragoroso suffragio ogni sera. Martedì della scorsa settimana si produsse la Maria di Rolian del maestro Donizetli, opera nuova per Venezia e ben degna del suo autore, se anche non va noverata tra le migliori di lai.