241 selle dita, e la indovina; oltracciò questo difetto è compensato da molte virtù di canto; nè dubitiam d’affermare che dopo la Loewe nessun’altra qui sostenne più convenientemente il suo personaggio. Eli’ha una voce bella, e finché queste musiche, nei loro fragori coi cantanti spietate, non gliela guastino, fresca, pura e intonata. Per principiante che ella è, giacché questo è appena il suo secondo teatro, si disegna e muove sulla scena con arte sufficiente, e nella fiera sua aria, e nel più fiero duetto della terza parte, ci ricordò in più punti 1^ forza e la gagliarda azion della Loewe. E non solo canta con espressione, ma con perito artifizio, « modi abbastanza eleganti. Il Pignoli non è un baritono di gran lena; ma piuttosto di maniera. Canta con garbo, di buon gusto, e benché nell’aria di sortita, e in quella della parte seconda, che domandano un certo vigore, ci lasciasse qual cosa desiderare, se non per l’arte, almeno quanto all’effetto, nell’a due, dove all’ incontro domina la passione, ed ha più uopo d’espression che di forza, ei cantò con vera perfezione, e nel passo famoso, che alla Fenice faceva ogni sera scoppiar i più fervidi applausi, ei non rimase per nulla in dietro al TX «e