187 quel canto a quello stesso degli eletti, che seguita, ed ha molto del religioso, ma poco assai del celeste. Forse per questo difetto di convenienza nello stile, con tutto che per composizione e pel pensiero lodevoli, que’ due cori non fecero una certa impressione, come non ne fece il bel largo del finale, che pure i maestri lodano per grandioso musicale artifizio. Egli è che la stretta decade nella più trita e vulgar cantilena. Nessuno de’ tanti pezzi, in cui canta a solo il Costantini, fu fortunato, e soltanto ei s’applaudì con la Loewe nell’ultimo duetto, eh’ ella infiora di molti passi leggiadri. Chi ne’balli solamente desidera gran moltitudine, e movimento di gente, ricchezza e varietà di vesti ; chi si piace de’ militari eserciti, e gode veder filare e schierarsi nelle pacifiche sale de’ festini gli eserciti, con banda e bandiere spiegate, ben egli ha di che contentarsi nell’ Al/rida di Catania. Ella è anzi una composizione, in cui il primo merito, come il primo talento, è del sartore: di sì buon gusto e sì bene assortiti ne’colori son gli abiti. Quanto alla favola, ognun già se la immagina : ella somiglia a tutte le altre favole del Viotti :