Libro Quarto. 193 ra venne à Botrintò,da cui per mare fu trafportato à Cor- 1 fu, volendo prima ripoiàre, e godere le delitic di quell' 1 Ifob amena. Si trattenne in fefìe qualche giorno, lieto delle dimoftrationi de* paefani, e pofeia dando al vento le vele verfo l'Italia fè viaggio: vi giunfe felicemente,felice-mcntepui:nò co’ Saracim, cacciandoli con grande ftrage dallaCalabria,e dalla Puglia;e co‘1 medelimocorfo di vittoria,pailàto in Sicilia,liberò pure quel Regno dalie mani degl’infedeli .Indi valicando in Africa vi fece marauiglie, finalmente traicorio l'F.gitto, riuoliè Tarmi per terra contro Antiochia, e doppo llrettiflìmo aifcdio la pre£. IrL. tutte quefte guerre legnalarófi i Corcirefi,che ricordcuo- li dell'antica gloria, mai non pugnaron iènza trionfo . Ma le fatiche loro furono in bricue Ipariè al vento; poiché , hauendo Niceforo promelfa à Otone, primo figlio diOtonelmperatordi Occidente, Teofania fua figlia«, per moglie, e negando di dargliela, incitò in modo l'animo di quel Principe,che con eièrcitopotentilfimo diTe-deichi allàltògli Napoli, e in poco tempo cacciò da tutto flRegnolemihtiedc’Greci. Perdita, che fu cauiidella., morte di Niceforo ; poiché, non potendo foffrire i popo- li di Coftantinopoli, che perla fua oftinatione fi fuflo perduto vno flato così bello in Italia, il tagliarono à pezzi, c diedero Teofania à Ottone, e à Giouanni Zimi-fee l'imperio. Dicono alcuni,che Giouanni fuflè figlio di Niceforo,altri ,che gli fuflè nimico ;ò parente, ò nimico egli fuccellè nel dominio, nel quale, per meglio ftabilir-fi, eleflè fuoi compagni Bafilio, e Coftantino, ambo figli di Coftantino fettimo, i quali, morto il Zimilcc, corno fi dice, di veleno, rimaièro ioli, e alloluti Signori. Valo- Dd rofi