Libro Ottauo : 431 non hà ragioneuole l’intelletto. Sorfe,doppo ciò l’anno 166otche con la preià di Schiatti, fatta da Francefco Morofini, Capitan Generale, e l’apparecchio vigorofo, che fi facea, prometteua vnaCà-pagna veramente felice. Ma i giudicij humani ipeflò errano, e talora d’onde fi penfa raccogliere glorie, fi mieto ignominie. Nell’Iiòla di Cerigo s’vnirono co’ legni Veneti le iquadre aufiliarie, e il Principe Almerico d’Efte fi fè vedere con numerofa comitiua e di Caualieri,edifol-dati, che nella ralfegna compirono con le altre militie vn Corpo di vndeci mila e ducento fanti, e più di mille du-cento Caualli, fra’ quali fefl'anta de’Corcirefi, che vollero con le fpefe del Commune militare per la Republica . lì fece lo sbarco in vicinanza di Canea, ma da Turchi battuti fi rimbarcaiono i noftri, e con altro difegno veleggiarono verfo Candia, à fine di accignerfi all’elpugnatio-ne di CandiaNuoua, in faccia alla Vecchia, eretta già da’ nimici. E pure qui s’hebbc duriifimo incontro, per l'auidità di rubare in tempo, che fi douea combattere con gli Ottomani, che atterriti meditauan la fuga, epe’l dif-ordine dell’Eièrcito Criftiano fatti impenfatamente ani-mofi. Tal fine hebbe vna moflà,che fè tremar 1*Oriente* ma più profperi furono i fucceifi’n Corcira, doue Luigi Ciurano meditaua gran cofe 5 e iè le forze haueifero cor* rifpofto al fuo coraggio, poco farebbe rimafto a’Turchi nella Terra Ferma, da loro occupata. Mandò il Prouedi-tore Niccolò Barbati, per ifpiare lo fiato della Torre di Butrintò,con ifperanzadi cacciarne gl’infe4eli, e di nuo-uo ridonare al Principe gli emolomenti delle pefchiere . Paniflì’l Barbati, e veggendo difficile hauer con l’armi’l For-