Libro Quinto ; 2, f 3 derofo ne’ confini de’ Corfioti’n terra ferma verio Ispiro, e ogni cofa mettea à ferro, eà fuoco, de gli fteilì barbari più crudele. Arruolarono alTauuiflo i Corcirefi die-cemila foldati fotto le infegne, e con quefti, poftifi à fronte dell’inimico, gli prefentarono la battaglia, la quale s’attaccò fieriilìma,ma non lunga; poiché rotto Tom-malopoleloicamponellafuga, come pur fecero le iùo fchiere. Furono fubito racquiftat’i luoghi perduti, e oltre à ciò entrando i vincitori nel paeie deH’auuerfario, gli tolièro molte Terre, e cinta di attedio Saiada, Città principale, ailieme col fuo cartello la prefero, e diedero à ficco a' Soldati. Indi fotto Parga accampandofi, dop-po molti aifalti, la coftrinfero à renderfi, con grande cordoglio di Bongo, ò Gibeis, che n’era fignore. Nè contenti di tali acquifti s’inoltrarono nella Prouincia Aggiogando tutto fino à Fanari, che pur fi diede nelle mani di quei, che voleano moftrare al loro Principe, che norL, degenerauano da’ maggiori, e che godeuano in guiia del nuouo Reggimento,che, nò iòdisfatti di hauergli dato le cofeproprie, gli voleano acquiftarequello, che toglievano a’ lor nemici. Non fu à ogni modo così facile la* compra di tali luoghi, che non coftaife la vita di due mila Corcirefi, parte nella pugna campale, parte vccifi nello icalatc, che diedero alle tortezze ; onde diminuiti di numero, ma non di coraggio, pofto prefidio fufficiente alle frontiere, te ne ritornarono à godere la Patria con quiete fino al 1403, in cui di bel nuouo furono inuitati all'armi da vn nimico, che venne più da lontano. Venti galeo Genouefi, è altri legni deftinati per Soria, fotto l'imperio di Bucinarlo Francefe, paifando vicino al capo dell’