152 SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO che il porto di Brondolo, per privarlo del corso delle acque dolci, si amonirà, dico che di questo non si debbe dubitar, perchè esso porto se è amonito di dentro e di fuora per la sabbia, che ha condotto l’Adese ad esso porto per il canal delle Bebe, corno si vede, e non vi essendo più acqua dolce esso porto si mantenirà aperto. E si con le fortune de siroccali li entrarà qualche sabbia del mare, benché poca ne entrarà per esser coperto quello dal sirocho per la ponta della Fornaza, non ritrovando essa sabbia lea di fiumara, che la intertenga, quella dalla correntia della zozana serà ricondotta nel mare. Il qual porto serà ostaculo a quelli che volessero venir per terraferma a Chiozza et al porto di quella, che non li possano venir senza barca, che non è poco per la fortezza di Chiozza. Cerca al viaggio di Lombardia si provederà benissimo a questo modo. Gionti li burchij alla Tor delle Bebe, entrarano nell' alveo nuovo e veni-ranno nel canal del Torro, là dove si farà una concha ovver porte, che passerà dal detto canal nel canal delle Tresse, e per quello anderanno nella laguna sicuramente e facilmente, e con manco impedimenti veniranno a Venetia di quel che fanno al presente, perchè convengono passar per le bocche delli doi porti, di quel di Chiozza e di Brondolo, ma per questa via non sortiranno porti, perchè andaranno per il mezzo della laguna fino oltra il porto di Chiozza. Quelli che navicaranno per il Paduano, le barche cariche di Vesentino, li burchij dalli sassi per li lidi, passando per essa concha, haranno il viaggio più breve del presente miglia 8 in circa, che li serà di grandissima comoditate. Adunque, Clarissimi miei Signori, non è da restar per via niuna di far secondo il servitor suo, perchè, facendolo, non si mette Chiozza nela fortezza del suo porto di terraferma, si salva essa città nel suo buon aere, e si salva miglia doi della laguna de Chiozza, che vai molto più di quel poco, che si spenderà, non discomodando alcuno, e si facilita il transito di Lombardia molto più del presente, et è cosa fatibile e reuscibile. E tanto affermo esser il parer et opinion mia. Presentata alToffitio adì 23 novembrio 1546. (Venezia, Archivio di Stato, Savi ed esecutori alle acque, f. 967). 26. RISPOSTA DI A. CORNER ALLA SCRITTURA DEL SABBADINO SOPRA IL PORTO NUOVO 1546, DICEMBRE. Per replichare brevemente ad una longissima scrittura di voi ser Cristofalo Sabatino da Chioza, piena di parole ma non di cosse, siccome di cose et non di parole bisognerebbe che ella fusse, trattando di acque, che son cose matematice, che stano in fatto, ma voi, che voreste uscir, dove il fatto multiplicate in tante parole per asconderlo, et de ciò molto ve inganate, lambincandovi così vanamente il cervello, perdendo il tempo per tanta fatica, la quale voi la fate dopia, perchè scrivete di queste materie non in la vostra propria lingua solita e naturale, ma in una impropria, insolita et non naturale, che è la toschana ; e questo fa conoscere che la vostra natura è di cercar cose improprie et nove, et però aricordate che se mandi la Brenta per uno porto nuovo, insolito et non naturale ad essa et non per letto proprio et naturale, che è quel di Brondolo. Et considerando io questo vostro lambicamento et tante vostre fatiche, son mosso a