I 26 SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO spesa. Dico che questa è cosa impossibile, perchè la difficultà non è nel far la opera-tione, ma in quel che succederà da poi fatta, con il tempo, corno sarebbe il danno pubblico over privato; l’aqua da beverar da esser bona ovver no, con il tempo, che questo molto importa ; il tenir l’acqua per la navicatione, mentre egli lavora ; il far navicar la Brenta nova senza recavarla et mover la rosta ; il navicar con l’acqua salsa fino a Oriaco, non cavando più de doi piedi sottosopra, come egli dice. Cose che non si poleno veder con altra esperentia se non da poi fatta 1’ opera tutta, come la debbe star, e per qualche tempo da poi ben si poi giudicar. Ma questo giuditio è falibile, e la esperienza del falir si vede per la cava fatta dal ponte del Botenico a Mestre e non riuscita, per quella da Mergara al Dese, molto contraria al promesso, e per li molini, che si feceno a Mestre, che si hanno convenuti desfar da poi fatti con la ruina dela laguna. Dice ancora che’l non si poi essequir cosa alcuna del preso con men spesa de ducati 15 mila, et lui fin hora propone una spesa de ducati 23 mila in circa, senza la agionta. Viene poi per un’altra scrittura alli aricordi, e dice che’l vuol far la intestadura del Dolo senza porte, ma che de presente el vuol far tre boche sole di legname nella intestadura dal Dolo, e con quelle, e con la concha fata, e’ si vuol servir de l’acqua continua per il navicar. Questo dico che’l non lo puoi far che riesca, perchè, essendo l’alveo, corno al presente è, libero, assai fiate le barche con persone in molti lochi stentano a passar. Che serà poi, quando egli la impedirà con la intestadura, non alzando la rosta ? Non è dubbio che l’acqua fugirà per la Brenta nova. E poi vole egli tenir pieno uno alveo largo pertiche 22 con l’acqua, che uscirà per pertiche 6 in circa, e tenirlo in altezza di piedi 3 in 4, e mai lo farà, perchè, uscita l’acqua per quella strettezza e lontanata alquanto dalla intestadura, la si dilaterrà in largezza e s’arbas-serà e fugirà più presto al basso, che’l non vi restarà un piede d’acqua. Circa il far di una concha per passar le barche a Oriaco, fino al qual loco voi servirsi della decima parte dell’ acqua macra, dico che questa cosa è fatibile, e riuscirebbe, ma non è però che la sia più utille del preso, perchè per il preso el se ha la navigation libera et egli la impedisse, si ha l’acqua bona et egli la guasta. Et le ragion son queste. Prima : con il far della conca a Oriaco, egli viene ad inter-tenir il corso dell’ acqua, perochè egli li tole la caduta, alzando l’acque a Oriaco, corno è forzo che’l facia, e dal Dolo a Oriaco vi sono per l’alveo miglia sei, e l’acqua, entrando per una bocha, che sarà quanto è la decima parte dell’alveo, et uscindo per un’ altra boca di quella istessa stretezza, 1’ acqua starà immobile, e nella superficie sola si moverà apena. Et tanto più, facendo egli il ponte - canale alla Mira, che in esso loco viene a strenzer l’alveo, reducendolo in perteghe 5, e poi, passato il ponte - canale, ritorna alla medema largezza, adeo che l’acqua starà nel fondo e nelle bande senza motto, et il sole la estate la scalderà, et in breve anni doventerà canelle, herbazi, con rane e bisse in abondanza. E questo serà certo, corno si vede in molti lochi, dove l’acqua è intertenuta da molini, che apresso il molin, dove la si ferma, è tutta piena di alle-gazze et altri herbazzi longi, che serà molto pegio privarsi di 1’ acqua bona che lassar venir nella laguna 1’ acqua della Brenta macra, corno è preso. Cerca al fondar e racavar l’alveo da Oriaco al basso per navicar con la ascesa de P acqua salsa fino alla concha di Oriaco, dico che questo si potrà far, ma non con la spesa di ducati 3600, corno dice, ma costarà più di ducati 5000. Ma, sia qual spesa che si voglia, questo alveo si navicarà con acqua morta, nè dolze nè salsa, perchè, li carati 15 di acqua del Botenico, che’l voi lassar venir per Resta di aglio, la gua-