8o SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO a suo modo ; e pur sta in quella ostinaeion, che l’aqua con li sirocali resta sopra essi luoghi, e per avanti ha ditto che non li sta piogia, e, piovando sopra, fa una stempera d’ haere, la qual causa mossoni etc., li quali, acompagnati con queli, che passono di Africa in Italia, fano al paese un grandissimo danno. A questa raggion voglio dir che, se ’1 non si provede di dar a questa laguna tal comodità, che’ 1 vi possa vegnir più acque di quel che viene al presente e che la quantità de l’aqua salsa, rodendo li lochi, dove lei va, se faci il luogo mazor a rezever più acqua, in brevi anni intraveneria ben questo, perchè, restrenzendo con arzeri la laguna, la si sminuisse et, sminuendola, riceve men aqua : e manco acqua, che entra in quella con le zosane, tanto più presto la esse fuori in mare, e tanto più stano le velme discoperte, di modo che le piogge sole, piovendo sopra esse velme, farano per quelle, mo’ de qua, mo’ de là, nascer le canelle. E questo danno sarà inremidiabile, di sorte che, come disperati della provision, si con-venirà andar le cose, come le andarano. Ma chi la tien larga, granda, spaciosa più che si puole, non intraveneria questo, ma de dì in dì maiorerà di largezza, di fondo, e de bon haere, intendando sempre levar via le fiumare di quella. Circa alli vitelli, buttiri e latte, 1’ è il vero che fariano bon servitio ala cità, ma questa provisione si può far per più vie: il che non si puoi far della laguna, perchè 1’ aqua non viene d’ altro loco che dal mare, e non vi è altro vaso che questo della laguna, la qualle è fortezza e mura di questa cità. Delle decime et altre angarie, che haverà questa città, et circa il beneficiar de’ cittadini, questa veramente è, come fu quella profferta, che fece quel valente inzegner, il qualle per gran benefficio di questa cità aricordorno che fusseron fatti molini a Mestre, li quali ha causato tanto danno a questa laguna, che con intelletto d’ homo non si puoi comprender, e come ’1 dirò in parte. Vedendo lui che le acque del Marzanego non herano sufficienti a voglier li molini, fatti per suo aricordo a Mestre, disse che si facesse questa provisione, che’l si dovesse condur a quelli, arentevia il Terragio, una parte del Dese, il qual con ogni poca di pioggia viene torbidissimo per passar quello per terre coltivate, e non bastando il Dese, aricordò che’l si dovesse condur pur a essi molini parte del Zero de sottovia el Terraio ; e perchè il Zero hera poco et conduceva poca acqua a tanti molini, aricordò che si dovesse far alcuni tagli al Sii e tuor di quelle acque e mandarle nel Zero, nè si curò altramenti slargar il Zero, di modo che son seguiti molti mali. Prima la atterration da Marghera e san Zulian è proceduta da questo aricordo ; la atterration fatta ale contrade per questo è venuta, perho chè ogni poco che il Sii cresceva per queli 3 tagli fatti de sotto dela Levada, impiva talmente il Zero, che ’1 inondava per tutti quelli campi arati, che vi herano lì vicini, et quella torbidezza in la palude di Torcello e per la via di Mestre in quella di Venetia, per modo tal che gli è stato forzo de disfar essi molini, tirar le acque dolce di sopra, et serar le boche al Sii. E con questa oblacion de beneficiar rese grandissimo maleficio, e bona causa è che questi inzegneri d’acque dolce non considerano così della laguna in altro termine de quello che l’atrovano, la vedono larga, non si pensono che la possi per il futturo moversi de l’esser che l’atrovano, e manco cura hanno di essa, dico d’alcuni, che dele scarpe loro, et vanno, come dice il proverbio, da placebo via. E che ’1 sia il vero, ne dirò una a V. S., che nel presente caso è intervenuta : et veramente dir posso quel verso. Noi dico per sparegnar, ma per dire di uno inzegner, il qual ha diposto in matteria di questi arzeri. Dice che l'arzerar e retrazzer questi lochi arzerati non serà di danno alla laguna, e la raggione alliega che, se li lochi, serano redutti a coltura, haverano li fossati con le sue porte, e l’acqua torbida caderà neli fossati, et che li patroni deli lochi non lasserano aprir le porte fino che 1’ acqua non sarà ben chiara ; il che fato, loro potrà